Giro d’Italia 2020, proteste del gruppo: tappa accorciata di 100km, ripartenza da Abbiategrasso (Aggiornato)
I corridori protestano al Giro d’Italia 2020. La lunghezza della tappa 19, ben 258 chilometri da Morbegno ad Asti, unita a pioggia e freddo, ha portato alle lamentele del gruppo, con i corridori che, rappresentati da atleti Lotto Soudal e Ag2r La Mondiale, alla partenza hanno discusso a lungo con il direttore di gara Mauro Vegni, che alla fine ha acconsentito ad accorciare la frazione di 80 chilometri. I corridori hanno comunque affrontato il tratto neutralizzato, per poi fermarsi ad aspettare i pullman, che erano già partiti per andare al traguardo. Questo primo segmento di tappa, dunque, verrà affrontato dal gruppo sui bus delle squadre, per poi riprendere regolarmente la gara a Como intorno alle 12:30 per gli ultimi 178 chilometri, secondo quanto riportato dalla Gazzetta dello Sport.
Per Gianni Bugno, presidente del CPA (il sindacato dei corridori) e commentatore Rai, tra i motivi della protesta il fatto che, dopo tanti chilometri sotto l’acqua, aumenta di molto il rischio di ammalarsi, anche di Covid-19, dato che che le difese immunitarie dei corridori sono più basse: “I corridori hanno paura di ammalarsi a causa della pioggia e del freddo, e una corsa di oltre 250 km in queste condizioni abbasserebbe di molto le loro difese immunitarie”. Dichiarazioni confermate poi da un tweet dello stesso sindacato dei corridori.
AGGIORNAMENTO 11:40: Secondo quanto riportato da RaiSport durante la diretta della tappa, la partenza potrebbe avvenire a Vigevano, intorno alle 14:00, mentre l’ipotesi più forte che circola negli ultimi minuti è Abbiategrasso, tra le 13:30 e le 13:45.
AGGIORNAMENTO 12:45: Ufficiale la ripartenza da Abbiategrasso, con il percorso che manterrà entrambi i traguardi volanti previsti, quello di Vigevano e quello di Masio. Tappa che dovrebbe essere lunga 124,5 chilometri.
AGGIORNAMENTO 13:35: Il direttore di corsa Stefano Allocchio ha dichiarato che la corsa dovrebbe ripartire intorno alle 14:30 da Abbiategrasso. I mezzi si stanno ancora spostando sull’autostrada. Tempistiche confermate successivamente anche da Mauro Vegni, con l’arrivo delle squadre nel piazzale dove la corsa è ripartita.
The race will restart from Abbiategrasso (MI), keeping active all the intermediate sprints from there on.
La corsa ripartirà da Abbiategrasso (MI), mantenendo attivi tutti i traguardi volanti da lì in poi.#Giro pic.twitter.com/0F3JYp3UZR
— Giro d’Italia (@giroditalia) October 23, 2020
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Caro Mauro Vegni,grazie per aver compreso il grido di aiuto dei corridori.Non c’erano interruzioni lungo la strada o tormente di neve che giustificassero la riduzione del chilometraggio ma solo la paura,l’ansia dei ragazzi di ammalarsi in un momento in cui il Covid 19 la fa’ da padrone.So’ benissimo che dietro l’organizzazione del Giro ci sono interessi economici e pubblicitari ma il rispetto per i ciclisti deve sempre avere la priorita’.
Caro Mauro,come ben sai,da anni mi batto per il rinnovamento del Grande Ciclismo attraverso varie iniziative compresa la riduzione drastica dei chilometri di gara per vincere la noia e la prevedibilita’ dell’Evento.Dobbiamo nobilitare la qualita’ dell’atto atletico, non solo la resistenza.
In fondo,insieme ai ciclisti ,bisogna capire anche i telespettatori abituati a ben altri ritmi televisivi.
Il ciclismo moderno ha ancora due risorse poco considerate:l’aumento dei traguardi volanti e GPM con abbuoni elevati nelle corse a tappe (premi in denaro in quelle in linea) ed i circuiti,brevi e lunghi che siano.Infatti sono curioso di vedere lo spettacolo di pubblico al Sestriere.Ma per le innovazioni ci sara’ tempo.
Caro Mauro ,prima di salutarti insieme all’Organizzazione,permettimi di applaudire l’impegno della RAI,un lavoro impagabile di tanti operatori per gli appassionati di ciclismo e la Nazione tutta,un raggio di sole che ci fa’ sperare giorni migliori.Grazie ancora.
Gianfranco Di Pretoro
Condivido pienamente tutto quanto detto.
Sono del parere che anche in tempi normali una tappa di 260 km non ha senso come non hanno
senso quelle con oltre i 5000 metri di dislivello e quelle oltre i 200 km.
Secondo me il Giro d’Italia andrebbe accorciato:
la prima e l’ultima tappa a cronometro
5 tappe di montagna
5 tappe di media montagna
4 tappe per velocisti
tutte al massimo di 180/190 km con quelle per velocisti massimo di 150 km
ne gioverebbe lo spettacolo e non si tirerebbe il collo a questi ragazzi.
saluti e grazie